Progetti di scienze e tecnologia alla primaria

Trapisa

Nel periodo settembre/ottobre 2002 abbiamo collaborato con l'esperto Giampiero Semeraro, grazie ad un finanziamento del nostro quartiere. Giampiero è venuto a scuola per quattro lezioni sull'ambiente, sull'ecologia, sul Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, del Monte Falterona e di Camaldoli. 
Questi incontri sono stati la preparazione ad una gita di due giorni a Trapisa, dove i bambini hanno potuto esplorare l'ambiente del bosco di giorno e… di notte!

Le lezioni con l'esperto

L'esperto Giampiero Semeraro ha tenuto quattro lezioni nelle prime settimane di scuola. 
Dopo la gita a Trapisa è venuto nel mese di novembre a portarci un bellissimo regalo.

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Giovedì 19 settembre – Giampiero ci ha spiegato che l'aria, l'acqua, la terra e l'energia solare sono i 4 elementi che fanno vivere gli animali e le piante sulla Terra, formando l'ecosistema.
Ci ha parlato di Charles Darwin, che ha inventato la parola ecologia. Ecologia è un vocabolo che deriva dall'unione di due parole greche ed è la scienza che studia i rapporti degli organismi viventi, tra loro e l'ambiente in qui si svolge la vita.
di Silvia Righetti e Marco Ciani, classe IIIB
    
Mercoledì 25 settembre – Oggi abbiamo imparato nuovi vocaboli.
Adattamento: capacità di trovarsi bene in ogni situazione.
Evoluzione: è la trasformazione delle forme viventi, da un aspetto semplice a uno più complesso.
Molto importante per l' evoluzione è l'ambiente: gli individui più forti superano le difficoltà e si adattano, lasciando in eredità ai discendenti il loro patrimonio biologico.
Parco: territorio posto sotto la tutela dello stato per la protezione della flora e della fauna e di certi animali.
Tutti i parchi devono avere le stesse regole. I parchi hanno una zona A (solo per gli autorizzati), una zona B (per i visitatori), una zona C (zone abitate, fattorie, paesi, punti di gioco e ristoro).

Flora: insieme dei vegetali che vivono sulla terra o in un determinato ambiente.
Fauna: insieme degli animali che vivono in un determinato ambiente o in un determinato luogo.
Regola: modo ordinato di vita.
Norma: che indica ciò che si deve fare. 
di Andrea Albani, Federica Merli e Jordan Gianelli, classe IIIB

Martedì 8 ottobre – Abbiamo parlato dei cinque strumenti fondamentali che servono per uscire nel bosco. Essi sono i 5 sensi: il tatto, la vista, il gusto, l'udito e l'olfatto. Il tatto serve per toccare le foglie e sentire se sono ruvide o lisce, l'olfatto serve per annusare i fiori, le piante, il terreno e l'ambiente; il gusto serve per mangiare o assaggiare i frutti di bosco; l'udito serve per sentire i versi degli animali;
l'ultimo strumento è la vista, che serve per vedere e osservare l'ambiente. 
Giampiero ci ha chiesto come si cammina nel bosco e noi gli abbiamo risposto che bisogna avere un atteggiamento adatto: rispettando le regole, osservando e toccando.
Lui ci ha detto che nel bosco si deve camminare ed osservare e questo metodo si chiama "wandern."
Nel bosco si deve camminare adagio!
Usando i cinque sensi, avendo tanta pazienza e fortuna si vedono tante cose.
Inoltre camminare nel bosco vuol dire "leggere" e conoscere il percorso e l'ambiente.

 

Nel bosco per vedere gli animali selvatici senza vederli si cercano le tracce, come gli escrementi che si chiamano "fatte". 
Giampiero ci ha fatto vedere le "fatte" del lupo e del daino. 
Abbiamo anche visto il vomito del gufo, uccello notturno. 
Dal vomito che si chiama: "borra" o "bolo" si risale a quello che è stato mangiato e si può ricostruire lo scheletro della vittima (es. topo).
di Andrea Bedetti e Tania Cunti
    
Martedì 15 ottobre – Stamattina con Giampiero abbiamo elencato le cose importanti da indossare e da mettere nello zaino quando si fa un’escursione nel bosco.

Abbigliamento: 
deve essere comodo, con scarponi, calze spesse, jeans, maglietta e felpa.
Nello zaino:
• K-way e berretto
• Pranzo al sacco, borraccia, frutta, cioccolata
• Block notes, macchina fotografica, binocolo

Non bisogna assolutamente portare, ad esempio: la Barbie, l’ombrello, le ciabatte, scarpe troppo leggere, il Game Boy…

Mercoledì 20 novembre – Giampiero è venuto a trovarci per portare un diploma ad ogni classe, che testimonia come ci siamo comportati bene durante la gita a Trapisa.
Poi ha portato un regalo, un tronchetto di legno con sopra tutte le tracce più importanti: una fatta di lupo, gli ossicini contenuti in una borra, gli aculei di istrice, delle penne di uccello…
Lo ha fatto con le sue mani e tanta tanta colla!

Il viaggio

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Il lavoro svolto a scuola con Giampiero Semeraro in settembre e ottobre era finalizzato al viaggio a Trapisa, località dell'Appennino Romagnolo, tra Santa Sofia e il Parco delle Foreste Casentinesi, del Monte Falterona e di Campigna.
Le quattro classi sono state divise in due gruppi: la IIIA e la IV hanno svolto la visita il 21 e 22 ottobre; la II e la IIIB nei giorni successivi, il 23 e 24 ottobre.
Giampiero Semeraro ci ha così descritto le tappe principali del viaggio da Rimini a Trapisa di sotto.

Via Emilia – antica strada di origine romana che collega Rimini a Piacenza. 
Inizia a Rimini sotto l'Arco d'Augusto in direzione di Piazza Tre Martiri. 
L'inizio della strada è indicato da un grosso chiodo piantato a terra proprio al centro dell'Arco. Se ne percorre un breve tratto da Cesena a Forlimpopoli.    

Forlimpopoli – città natale di Pellegrino Artusi, uomo di cultura nonché ottimo cuoco, famoso per il suo libro di cucina "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", che era parte integrante della dote che i genitori davano alla figlia all'atto del matrimonio. 
A Forlimpopoli vi è poi stato l'assalto al teatro da parte di Stefano Pelloni, meglio conosciuto come Passator Cortese, citato da Pascoli nella poesia Romagna come "re della strada re della foresta".

Bidentina – strada di collegamento tra Forlimpopoli e Santa Sofia, che scorre parallelamente al corso del Fiume Bidente e attraversa i paesi di Meldola, Cusercoli, Civitella di Romagna, Galeata, Santa Sofia.

Meldola – fino ai primi del 900 vi si teneva il più importante mercato bisettimanale della seta. L'allevamento dei bachi, prerogativa femminile, avveniva nella apposita stanza – la stanza dei bachi – stanza quasi sempre presente nella tipica casa romagnola.

Cusercoli – piccolo paese la cui attività economica più significativa è basata sulla produzione dei grani delle corone per rosario esportati in tutto il mondo.

Civitella di Romagna – famoso per la qualità del pane; l'arte della panificazione è rinomata in tutta la Romagna.

Galeata – nella sua frazione di Panetto vi è un importante insediamento archeologico.

Santa Sofia – centro principale della vallata del Bidente; sede della "Comunità del Parco" vi si trova all'interno del Palazzo Neretti il Centro visita con l'Armadio dei suoni e dei segni, che abbiamo visitato con i bambini. 

Poggio alla Lastra e Poggetto – ultimi centri abitati, comunque privi di attività commerciali. Per i generi di necessità, i negozi, i servizi bisogna raggiungere Santa Sofia.

Cà di Veroli – gruppo di due case abbandonato nel 1970 e ora trasformato in agriturismo. Ponte del faggio – ponte di attraversamento del Bidente, che deve il nome ad un grosso Faggio cresciuto a fianco del ponte stesso. Attualmente nelle adiacenze vi è un'area di sosta pic-nic con annesso camino per cottura alla brace.

Casa Bottega – abbandonata e ora trasformata in casa privata per soggiorno estivo.

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Trapisa di sotto – la nostra meta. Trapisa di sotto era un tempo la casa dove viveva una numerosa famiglia. I suoi abitanti appartenevano alla comunità montana che alla fine degli anni 60 ha gradualmente abbandonato questi luoghi per trasferirsi nei centri abitati, come Santa Sofia e Galeata.
 

Alla fine degli anni '60, nella zona dell'Appennino romagnolo che ora fa parte del Parco, cominciò un graduale esodo delle piccole comunità montane di Pietrapazza, Strabatenza, Cà di Veroli, Trapisa… Molte di queste case, appartenute alle stesse famiglie per generazioni, rimasero abbandonate, o furono date in gestione ad associazioni o comprate da privati. 
La casa di Trapisa di sotto viene gestita dall'AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport) di Forlì. è in regola con le normative sulla sicurezza, ha una grande sala da pranzo con un bel camino, una cucina attrezzata, bagni per maschi e femmine e quattro camere da letto che ospitano circa 25 persone. La casa si trova fuori dal Parco Nazionale, è circondata da boschi di faggi e roverelle e consente delle belle passeggiate a Strabatenza e Pietrapazza.​

Il parco nazionale

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Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna è una grande area protetta nell'Appennino tosco-romagnolo, comprendente boschi e foreste tra i più estesi e meglio conservati d'Italia. 
Il Parco, istituito nel 1993 si estende su un vasto territorio a cavallo di Romagna e Toscana. 
In Romagna ne fanno parte la porzione montana delle valli del Montone, del Rabbi, del Bidente e del Tramazzo.
 
 

Il territorio romagnolo è caratterizzato da vallate strette e incassate, con versanti a tratti rocciosi e a tratti coperti da fitti boschi.
Il territorio toscano comprende una piccola porzione del Mugello e il Casentino, cioè il territorio che abbraccia l'alta Valle dell'Arno, le cui sorgenti sono situate sulle pendici meridionali del Monte Falterona.

I luoghi visitati

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Santa Sofia

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Il centro visite

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Il fiume Bidente

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La fonte

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La casa di Giovannino

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Il ponte

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Strabatenza

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La scuola

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L'antico mulino

 

Nel bosco

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Guardie forestali

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Il Bidente

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Funghi legnosi

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Segnaletica

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Marnoso-arenacea

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Nel bosco

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Un po' di botanica

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Un guado

Le tracce

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Orma di daino

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Orma di cinghiale

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Fatta di daino

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Fatte di cinghiale

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Borra di allocco

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Pigne rosicchiate da scoiattoli

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Un osso di daino spolpato

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Una penna di ghiandaia

I giochi dei bambini

In passato i giochi dei bambini che vivevano a Trapisa consistevano soprattutto nel tagliare, segare, inchiodare, attività attraverso le quali costruivano i propri giocattoli e al tempo stesso si esercitavano in abilità manuali che avrebbero poi dovuto utilizzare da adulti. 
Giampiero ha organizzato una sfida (maestre contro bambini) tra chi segava prima un tronco di legno: in questo modo abbiamo anche preparato la legna per il camino! 
Poi ha preso un tronco e vinceva chi riusciva a piantarci un chiodo con meno martellate.

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La partitella

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Sfida tra maestre

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Adesso tocca ai bambini!

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Gioco di destrezza

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Martella il chiodo

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Ma attento alle dita!

I bambini raccontano con testi e disegni

Classe seconda: disegni e testi

Classi terze: disegni e testi

Classe quarta: disegni e testi

 

Le ricerche

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Il cartellone

Nell'entrata della nostra scuola abbiamo costruito questo grande pannello, che raccoglie le foto, la cartina del parco, le nostre ricerche e gli elementi (foglie, rametti, pigne…) che abbiamo raccolto nel bosco.

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