Progetti di scienze e tecnologia alla primaria

Il galleggiamento

Perché alcuni oggetti affondano e altri no? Dipenderà dal loro peso? E se così fosse, perché una nave grande sta a galla anche se pesa moltissimo, mentre una piccola biglia di vetro che pesa poco affonda? Gli oggetti grandi galleggiano meglio di quelli piccoli? La loro forma è importante?

Proponiamo alcuni esperimenti per comprendere meglio questo fenomeno.

È UNA QUESTIONE DI FORMA?

Materiale:
– una vaschetta
– pellicola di alluminio
– acqua

Appoggia il foglio di alluminio sull’acqua. In base al suo peso specifico dovrebbe andare a fondo, invece grazie alla sua forma (superficie molto ampia in rapporto al suo peso), lo si vede galleggiare.
Ora prendi il secondo foglio e ripiegalo su se stesso tante volte fino a farlo diventare un pacchettino, facendo bene attenzione a togliere l’aria tra una ripiegatura e l’altra. A questo punto mettilo nell’acqua, lo vedrai andare a fondo.

Puoi provare con il pongo. Prendi due pezzi di pongo uguali. Con uno forma una barchetta, con l’altro forma una pallina. Osserva cosa accade.

PROVE DI GALLEGGIAMENTO

Materiale:
– una vaschetta con dell’acqua
– oggetti di uso comune

Con i bambini scegliamo alcuni oggetti, tra quelli che si trovano a scuola.
Sebbene tutti i bambini abbiano delle esperienze di galleggiamento, alcuni oggetti hanno un comportamento non facile da prevedere.
Una prima prova si può fare con: uno stuzzicadenti, un elastico, una graffetta, un bottone di plastica e un pezzettino di carta. I bambini devono fare una previsione e subito verificarla.
Di solito nessuno indovina il comportamento del bottone.

Prima di procedere con le prove di galleggiamento, si può utilizzare questa idea che abbiamo trovato su un blog di genitori americani: si prepara un grande foglio di carta, lo si divide in due parti con una riga e si scrive “affonda” da un lato e “galleggia” dall’altro (“sink” e “float” nella foto).
Si dispongono gli oggetti che si pensa affonderanno nella parte “affonda” e quelli che si pensa galleggeranno nella parte “galleggia”.
Si fotografa la situazione di previsione e si procede con l’esperimento.
Mano mano che si effettuano le prove, si dispongono di nuovo gli oggetti sul foglio. Infine si fotografa la situazione ottenuta. Dal confronto tra le due foto può emergere un’interessante discussione.

L’UOVO MAGICO

Materiale:
– due vasi grandi
– acqua
– 10 cucchiaini di sale da cucina
– due uova intere

Parte 1
Metti il sale in uno dei due vasi. Riempi a metà con acqua tutti e due i vasi. Mescola quello con il sale per farlo sciogliere
Inserisci un uovo in ciascun vaso.
Come puoi facilmente immaginare l’uovo in acqua salata galleggia e quello in acqua dolce va a fondo (per il principio di Archimede i corpi subiscono una spinta verso l’alto pari al peso del volume di liquido spostato, quindi l’acqua salata pesa di più, a parità di volume l’uovo in acqua salata riceve una spinta maggiore).

Parte 2.
Ora togli le uova dall’acqua.
Prendi il vaso con l’acqua salata e versaci dentro l’acqua dolce, procedendo lentamente per non mescolare i due liquidi.
A questo punto immergi delicatamente l’uovo.
Se l’esperimento è riuscito dovresti vedete l’uovo galleggiare sull’acqua salata, esattamente a metà del vaso.

LA DANZA ACQUATICA

Materiali:
– un vaso con acqua
– uva sultanina

All’inizio l’uvetta affonda, ma non appena le bollicine del gas rimangono intrappolate tra le grinze degli acini, essi diventano meno densi del liquido e cominciano a risalire. Giunti in superficie le bollicine scoppiano e gli acini tornano sul fondo. Il processo si ripete più volte trasformando il movimento dell’uvetta in una danza acquatica!

IL VIDEO

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