Oggi pomeriggio gara di tabelline, poi abbiamo lavorato sulle moltiplicazioni in colonna.

Stamattina abbiamo ripassato le tabelline, poi ho introdotto la moltiplicazione in colonna.
Sono partita dal rettangolo di 12×3, seguendo le linee guida del Progetto PerContare.Ho chiesto ai miei alunni come potevamo procedere, visto che non conosciamo la tabellina del 12. Da questo è partita una discussione matematica un po’ moscia, non venivano fuori idee di nessun tipo, nemmeno quella di contare i quadretti all’interno del rettangolo.
A quel punto ho proposto io di tagliare il rettangolo e da lì la discussione si è fatta un po’ più animata. Alla fine, dopo 4 tagli, abbiamo ragionato sul fatto che il taglio che rende i calcoli più facili è quello 10+2, perchè nel nostro sistema decimale e posizionale è sempre vantaggioso nel calcolo separare le decine dalle unità.
Dopo il lavoro sul rettangolo 12×3 i bambini hanno completato una scheda sui numeri da 100 a 200.
Come ogni settimana ho proposto ai miei alunni anche dei vecchi quiz INVALSI sul reticolo e sugli istogrammi. E per concludere abbiamo anche risolto un problema inventato giorni fa.
Oggi pomeriggio i miei alunni hanno completato la tabella dei numeri da 101 a 200 e scomposto 15 numeri scelti da loro stessi.
Poi abbiamo utilizzato delle scatole di bastoncini e palline per costruire i poliedri che abbiamo studiato fino ad ora.
Oggi lavoriamo sulla piramide, prima sul quaderno con lo sviluppo, poi costruendo una piramide egizia di cartoncino. I due sviluppi sono diversi ma producono lostesso risultato.
Continuo ad avere 4 bambini assenti, ma a questo punto presento questa nuova strategia di calcolo. A mio parere, la cosa più importante è far capire ai bambini che una decina è formata dalle unità. Per spiegare il meglio possibile questo concetto utilizzo le cannucce.
Prima chiamo, a turno, alcuni bambini per separare 10 decine in modo da ottenere 2 numeri (ad es. 54 e 46). Sottolineo molto il fatto che rimangono 9 fascetti (decine) e un fascetto è invece stato trasformato in unità che sono amiche del 10 (ad es. 4 e 6).
Quando ho l’impressione che tutti abbiano capito abbastanza bene, prenso in mano i fascetti; metto sul pavimento un numero di cannucce a caso (ad es.73) e chiedo a un bambino di indovinare quante cannucce ho ancora in mano. Il bambino parte dalle unità (in questo caso 7, perchè 7 è amico del 3). Poi gli chiedo a quale decina arriva se a 73 aggiunge 7 (arriva alla decina successiva, esercizio che avevamo fatto mesi fa, in questo caso arriva a 8 decine o 80). Il bambino completa con un ragionamento del tipo: “l’amico di 80 è 20, 20+7 fa 27, quindi l’amico di 73 è 27”.
Facciamo questo gioco diverse volte, poi torniamo in classe e lavoriamo sul quaderno. Anche qui scegliamo un numero di partenza, rappresentiamo l’amico delle unità, calcoliamo la decina successiva (legando le unità al centro con una linea) e troviamo l’amico delle decine (l’amico del 23 è 7 per formare 30, l’amico del 30 è 70 per formare 100). Dopo alcuni esempi lavoriamo solo con i numeri, ma ragioniamo allo stesso modo.
Anche in questo lavoro emergono subito le differenze tra chi ha già capito e utilizza quasi meccanicamente la strategia di calcolo e chi fa ancora fatica nel ricordare gli amici. Tra questi due estremi si trova la maggior parte dei bambini, che riesce ad applicare la strategia ragionando ad alta voce o facendosi guidare nel ragionamento.
Stamattina abbiamo ripassato per almeno mezzora le tabelline e fatto la solita gara.
I bambini hanno completato in autonomia una scheda di scomposizione di numeri oltre 100 e risolto delle operazioni entro il 100. Non tutti sono in grado di capire al volo quando è necessario fare l’operazione in colonna, ma prima o poi matureranno una maggiore consapevolezza.
Man mano che i bambini finivano il lavoro, hanno inventato e scritto su un foglietto un problema di moltiplicazione. Non tutti ce l’hanno fatta, ma sono venute fuori diverse belle idee.
Li ho letti tutti e li abbiamo risolti oralmente. poi abbiamo corretto alla lavagna digitale gli esercizi e risolto uno dei problemi inventati dai bambini.